Un nuovo importante appuntamento vedrà protagonista la città di Gualdo Tadino. Giovedì 17 settembre alle ore 17 presso la Mediateca del Museo dell’Emigrazione Pietro Conti si terrà l’anteprima del “IV Convegno Nazionale di Toponomastica Femminile”.
L’iniziativa, ospitata a Gualdo Tadino dal Museo dell’Emigrazione Pietro Conti, vedrà la presenza illustre della scrittrice Ester Rizzi autrice di “Camicette Bianche. Oltre l’8 Marzo”, che oltre a relazionare sul suo libro spiegherà nel dettaglio il programma ed i temi promossi dal Gruppo Toponomastica Femminile, realtà nata nel 2012 con l’obiettivo di diffondere la memoria femminile per costruire nuove identità di cittadinanza.
“Anche i nomi delle nostre strade e delle nostre piazze contribuiscono a creare la cultura di un popolo, definendone le figure storiche degne di memorabilità. Ma se tali figure illustri sono quasi sempre maschili, quali le conseguenze nella percezione delle persone?”. E’ questo il quesito lanciato dal Gruppo Toponomastica Femminile, che nell’anteprima gualdese cercherà di illustrare i contenuti dell’appuntamento in programma dal 18 al 20 settembre presso la Libera Università di Alcatraz. Terminato l’incontro seguirà una visita al Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti.
“Quella che ospiteremo a Gualdo Tadino presso la Mediateca del Museo dell’Emigrazione – sottolinea il Sindaco di Gualdo Tadino e Presidente del Polo Museale, Massimiliano Presciutti – è senza dubbio un’iniziativa di spessore, che mette in risalto dei temi fondamentali come l’emigrazione ed il ruolo delle donne nella società attuale associandole ad un ambito esclusivo come quello della toponomastica. Ringrazio il Gruppo Toponomastica Femminile per aver scelto la nostra città ed il Polo Museale per presentare l’anteprima di questo importante convegno nazionale”.
Il Libro “Camicette Bianche. Oltre l’8 Marzo”
L’autrice Ester Rizzo, da sempre impegnata in tematiche femminili, ha voluto ricordare un fatto tragico della prima metà del Novecento e dimenticato purtroppo negli anni, le cui vittime furono giovani donne italiane. Una storia vera, documentata dai cronisti di allora, dai sopravvissuti e dai parenti delle vittime. È la storia delle 126 operaie morte nel rogo della Triangle Shirtwaist Company di New York, la fabbrica delle camicette bianche, il 25 marzo 1911.
Delle centoventisei vite spezzate, trentotto erano italiane (la maggior parte di origine siciliana) e dieci americane, figlie di emigrati italiani. Una storia dolorosa di giovani donne che un secolo fa lasciarono la loro povera terra per realizzare il sogno di una vita, che desse loro dignità e rispetto, ma che le vide protagoniste di una delle peggiori tragedie nella storia della città di New York.
Sono pagine commoventi di una storia che ci appartiene, fatta di sofferenze e umiliazioni nella ricorrente ricerca di una vita migliore, ieri come oggi.
“Questo libro – sottolinea Ester Rizzo – nasce da un atto di amore. Amore verso le giovani vite spezzate che trovarono la morte in modo così terribile e quasi del tutto dimenticate. Amore per i migranti di tutti i tempi e di tutti i mari per ricordare che i confini sono solo delle invenzioni umane e che la Terra appartiene a tutti. Amore per le donne che hanno lottato con tenacia per migliorare il mondo. Amore per la giustizia ma anche per il perdono, affinché l’odio non prevalga mai e non soffochi la nostra umanità. Amore per tutte le donne ultime fra gli ultimi, vittime di violenza e discriminazione.”
Successivamente alla pubblicazione del libro “Camicette bianche. Oltre l’8 marzo” è nata la collaborazione tra Ester Rizzo e Maria Pia Ercolini, ideatrice del programma Gruppo Toponomastica Femminile.